Discussione su questo Post

Avatar di User
Avatar di oggicosì

Cara Denise, in un periodo in cui tutto va veloce è bello potersi imbattere in queste piccole perle. Ti seguo anche su IG, su cui però ho disattivato l'account da tempo, dopo un periodo di affaticamento mentale da scrolling compulsivo, dove tutto ciò che vedevo era pregno di sdegno e odio. Quel che mi restava addosso era un vuoto enorme. Personalmente su Substack sto ritrovando un mondo che mi piace di più e sento di non essere l'unica, lo vedo.

Mi è sempre piaciuto il tuo modo di raccontare, che fosse scritto o parlato.

Io credo che la creatività non morirà finché ci saranno persone come noi, pronte a dare e ad accogliere.

Mi ritrovo in tante cose che hai scritto. Vengo anch'io dalla periferia romana, sono tornata qui da poco, tra l'altro, dopo 7 anni a Milano, proprio perché sentivo bisogno di rallentare.

Siamo fatti per creare e per relazionarci con l'altro, è tutta qui la vita.

Se dovesse morire la creatività, moriremmo anche noi.

C'è chi ha capacità di esprimersi come te (cosa che invidio tanto, in senso buono) e c'è chi continuerà a commuoversi ritrovandosi nelle parole di altrə (come me). Non abbiamo mai mangiato pasta e facioli insieme, ma ti mando un abbraccio e, quando arriverà, sarò pronta ad accogliere la prossima newsletter.

Expand full comment
Avatar di Fosca Topazia

La tua riflessione mi ha fatto tornare in mente un saggio di Ursula Le Guin che ho letto recentemente. Non lo cito letteralmente perché non lo ricordo in maniera esatta, ma il concetto è che siamo arrivati fin qui, alla morte della creatività in funzione dell'intrattenimento, perché anziché la censura si è scelto di far perdere potere all'arte in un altro modo: depotenziandola, togliendole il potere di cambiare la realtà. Non c'è più bisogno di censurare i libri, o distruggerli, quando non c'è più nessuno che desidera leggerli. E quindi si, forse la creatività è già morta, almeno a queste latitudini.

Expand full comment
Ancora 5 commenti...

Nessun post